Dati e chiavi di lettura del Milan campione d’Italia (Italian)

Analizziamo le chiavi collettive e individuali per cui il Milan ha vinto la Serie A rispetto alla scorsa stagione.

Published:02/06/2022

Undici anni dopo e dopo la delusione dello scudetto perso l’anno precedente nella fase finale del campionato, il Milan si laurea campione della Serie A. I fatti della passata stagione hanno evidenziato una cosa: i sette volte campioni d’Europa che avevano vissuto una prima parte di stagione impressionante rallentarono e furono rimontati e poi superati dall’Inter di Antonio Conte, lasciando alcuni dubbi sulla competitività della squadra. Tuttavia, quello accaduto nella passata stagione fu considerato da tutto l’ambiente Milan e soprattuto dalla dirigenza come parte di un processo di crescita confermando nonostante le avversità e senza farsi prendere dalla voglia di cambiare dopo la mancata vittoria del titolo, la fiducia a Stefano Pioli.

L’estate iniziò con la partenza di Gianluigi Donnarumma, il portiere italiano del momento, e di Hakan Calhanoglu, che se ne andava a parametro zero ai cugini rivali dell’Inter. Due perdite importanti che avrebbero avuto in Mike Maignan e Fikayo Tomori (arrivato nel gennaio 2021) due dei grandi segreti del miglioramento vissuto dai rossoneri.

Cos’è successo quindi affinché il Milan potesse vincere il campionato? Quali sono stati i suoi segreti?
Riflettiamo su alcuni punti chiave utilizzando dati e visualizzazioni del nostro database.

CHIAVI COLLECTIVE

Non c’è troppo da analizzare quando una squadra vince il campionato. Esiste un comune denominatore: sono la squadra migliore in entrambe le fasi di gioco e riescono a mantenere la solidità difensiva per tutta la stagione. Era una delle questioni in sospeso della squadra e sono riusciti a risolverla. Il Milan è migliorato in tutte le metriche difensive: ha pressato di più, ha riconquistato di più la palla, ha avuto più possesso palla, ha concesso meno tiri, ha subito meno rigori e ha concesso meno occasioni da calcio piazzato.

Rendimento difensive – MILAN 2021/22 VS 2020/21

Ancora più importante in questo senso è stata la prestazione della squadra contro le altre sei squadre della parte alta della classifica: Inter, Juventus, Napoli, Atalanta, Roma e Lazio. Nella stagione 2020/21, il Milan ha conquistato 19 punti su 36 possibili (6 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte). Una stagione dopo, con una migliore solidità e affidabilità difensiva, i numeri contro le prime 7 sono stati notevolmente migliori: 27 punti su 36 (8 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta).

Rendimento nelle metriche difensive contro le prime 7 della Serie A

PROTAGONISTI

Mike Maignan è stato un acquisto decisivo. Nominato miglior portiere della Ligue 1 con il Lille, il suo arrivo a San Siro è stato un successo straordinario per la dirigenza rossonera. Rispetto alle prestazioni di Donnarumma in Serie A 2020/21, il francese è migliorato in quasi tutti gli aspetti e questo è visibile nella nostra metrica “Expected Goals in porta”. Questa metrica misura la probabilità che un tiro si trasformi in gol dopo che un giocatore abbia tirato piuttosto che prima di tirare, una metrica che ha un impatto diretto sui portieri quando si tratta di evitare gol che per probabilità (qualità del tiro e direzione del tiro rispetto all’altezza della porta) dovrebbero o non dovrebbero essere salvati. 

  • Stagione 2020/21: 37 gol subiti – 43,9 gol previsti (+6,9 gol evitati)
  • Stagione 2021/22: 25 gol subiti – 33,4 gol previsti (+8,4 gol evitati)

Come si può vedere dalla statistica dei “gol evitati”, il Milan ha subito un numero di gol previsti molto inferiore rispetto alla scorsa stagione, il che dimostra che prima che gli avversari mettessero alla prova il talento e la sicurezza di Magnan, nel complesso le cose andavano molto meglio. A questo hanno contribuito soprattutto le prestazioni di quattro giocatori di movimento: Fikayo Tomori, Theo Hernandez, Sandro Tonali e Rafael Leao. Tutti e quattro hanno migliorato le loro prestazioni, soprattutto nel caso di Tonali, che ha raccolto il testimone da Calhanoglu nei compiti creativi, e di Rafael Leao, molto più efficace in fase realizzativa.

Siamo Driblab, una società di consulenza specializzata nell’analisi statistica di squadre e giocatori; il nostro lavoro si basa sulla consulenza e sulla minimizzazione del rischio nel processo decisionale nel calcio professionistico in aree legate all’individuazione del talento e alla valutazione di un profilo. Il nostro database contiene più di 200.000 giocatori provenienti da più di 180 competizioni, coprendo tutto il calcio mondiale. Qui puoi scoprire di più su come lavoriamo e cosa offriamo.

Autor: Alejandro Arroyo
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